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A

a cappella

L'espressione a cappella indica uno stile di canto corale privo di accompagnamento strumentale.
Oltre ai maestri della tradizione polifonica fiamminga, grande esponente dello stile "a cappella" è stato Giovanni Pierluigi da Palestrina

L'ascolto propone un breve frammento del Kyrie, dalla Messa per il Papa Marcello di G. P. da Palestrina.

La stessa espressione designa anche il "tempo tagliato", indicato sul pentagramma come mostrato nell'immagine:

abbellimento

Con questo termine si indicano quelle "notine ornamentali" che rendono più grazioso il disegno della melodia. I principali abbellimenti sono: l'acciaccatura, l'appoggiatura, il mordente, il gruppetto, il trillo.
La pratica degli abbellimenti era molto diffusa in epoca barocca (1600-1750).

accentus

Nell'antico canto gregoriano, l'accentus indicava un particolare stile di lettura, privo delle normali inflessioni di voce del linguaggio parlato. Il risultato era una declamazione intonata, nel senso di "in tono", ossia basata su un unico suono. L'accentus era tipico del sacerdote che officiava la liturgia.

accidenti

Gli accidenti, detti anche alterazioni, sono dei segni particolari che, posti alla sinistra della nota, alterano il naturale grado tonale dei suoni, innalzandoli o abbassandoli di un semitono o di un tono.

Essi sono:

  • diesis - innalza la nota di mezzo tono (1)
  • bemolle - abbassa la nota di mezzo tono (2)
  • doppio diesis - innalza la nota di un tono (3)
  • doppio bemolle - abbassa la nota di un tono (4)
  • bequadro - riporta la nota al suo stato naturale 5)

accompagnamento

Con il termine - generico - di accompagnamento si intende il sostegno ritmico e armonico di una melodia, ossia l'impalcatura che sorregge la linea melodica.

Ascoltiamo: questa è una melodia:

Questo è il suo accompagnamento:

Questo, infine, è l'insieme di melodia e accompagnamento:

accordatura

L'accordatura è molto importante per gli strumenti musicali. Consiste nel verificare che l'intonazione dei suoni da essi prodotti corrisponda perfettamente all'altezza stabilita.

Negli strumenti a corda (chitarra, arpa, pianoforte, ecc.) si ottiene tendendo le singole corde fino a quando siano in grado di produrre suoni di altezza corrispondente alla giusta frequenza.

Anche gli aerofoni devono essere accordati: l'organo a canne, i flauti, le trombe, i clarinetti.

Nei membranofoni, l'accordatura avviene variando la tensione delle membrane.

Gli idiofoni, come il triangolo, le nacchere, i piatti, ecc., non hanno bisogno di accordatura in quanto il corpo vibrante dello strumento non può essere modificato dall'esecutore.

accordo

L'accordo è l'insieme di tre o più suoni, fusi in un'unica espressione acustica.

Gli accordi di tre suoni sono detti triadi, o accordi di quinta; gli accordi di quattro suoni sono detti quadriadi, o accordi di settima.

Esiste una grande varietà di accordi; l'armonia studia la formazione, i modelli e l'uso degli accordi nell'ambito della scrittura musicale.

Ecco lo schema di una triade maggiore:

Ascolta questa successione di accordi (triadi quadriadi):

acustica

L'acustica è quella parte della scienza che studia i fenomeni sonori: la produzione del suono, la sua propagazione, le sue caratteristiche "fisiche", relative cioè alle particolari qualità della vibrazione.

acuto

Con acuto si intende un suono di frequenza elevata. Ovviamente si tratta di una qualità relativa: non esiste un suono di per sé acuto, ma lo è solo rispetto ad un altro più grave.

Ascolta: il primo suono è più acuto rispetto al secondo:

ad libitum

Letteralmente significa "a piacere". Questa espressione viene spesso scritta sullo spartito o sulla partitura e indica la possibilità di una scelta da parte dell'esecutore.

Ad esempio:

  • "Sonata per violino, clavicembalo e viola ad libitum", significa che la viola può esserci o può mancare;
  • Ritornello "ad libitum", significa che l'esecutore può decidere se eseguire o no il ritornello.

adagio

E' un andamento musicale generalmente lento. In origine, però, adagio derivava da ad agio, indicando perciò una esecuzione...comoda, serena, priva di tensioni.

L'ascolto propone un frammento del celebre Adagio dal Concerto per oboe e archi di Alessandro Marcello.

aerofoni

Si chiamano aerofoni quegli strumenti il cui suono viene prodotto dalle vibrazioni di una colonna d'aria. Sono aerofoni, tra gli altri, il flauto, la tromba, il sax, l'organo a canne, la zampogna, la fisarmonica.

Qui puoi ascoltare il suono del flauto di Pan, un aerofono policalamo, costituito cioè da canne di diversa lunghezza in grado quindi di produrre suoni di altezza differente.

Aida

Scritta nel 1871 per l'inaugurazione del canale di Suez, Aida rappresenta una delle opere migliori di Giuseppe Verdi e una delle più rappresentate al mondo. La vicenda è ambientata nell'antico Egitto, dove l'impossibile storia d'amore tra Radames, giovane generale egizio e Aida, bella principessa etiope, si conclude in tragedia. 

Famosissima è la marcia trionfale, di cui puoi ascoltare un frammento:

allegro

Il termine Allegro indica un andamento musicale piuttosto mosso. Si distinguono diverse gradualità dell'andamento: allegro moderato, allegro giusto, allegro maestoso, allegro mosso, allegro vivace.

L'ascolto propone il IV movimento della Sinfonia n. 9 "Dal nuovo mondo" di Antonin DvorakAllegro con fuoco:

allemanda

L'allemanda è una danza di origine tedesca (come suggerisce il nome), di andamento moderato e in tempo 4/4. E' una delle danze presenti nelle suites, insieme alla corrente, alla sarabanda e alla giga.

L'ascolto propone un frammento dell'Allemanda dalla Suite per violoncello di J. S. Bach:

ambrosiano, canto

Il canto ambrosiano è il canto della chiesa di Milano e che, insieme al gregoriano, al gallicano e al mozarabico, rappresenta l'espressione del canto liturgico medievale.

Il nome deriva da Ambrogio, vescovo di Milano (oggi Sant'Ambrogio) che, secondo la tradizione, compose quattro inni sacri. Rispetto al gregoriano, il canto ambrosiano risulta più austero, meno incline alle fioriture melismatiche.

L'ascolto propone un breve frammento dell'invocazione Kyrie, eleison (Signore, pietà), in tipico stile ambrosiano:

anacrusi

Per anacrusi si intende una o più note, in levare, con le quali inizia una determinata melodia:

E' l'inizio della Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms che puoi sentire nell'audio proposto:

ancia

L'ancia è una linguetta sottilissima di canna, di plastica o di metallo, presente nell'imboccatura di alcuni aerofoni. 
Può essere semplice, quando è presente singolarmente, come nel clarinetto o nel sax; doppia, quando è presente in coppia, come nell'oboe, nel corno inglese, nel fagotto. 
L'aria immessa dall'esecutore fa vibrare l'ancia che trasmette, a sua volta, la vibrazione all'aria contenuta nel tubo sonoro dando così origine al suono. 
L'immagine mostra un'ancia semplice.

andante

Con il termine Andante si indicano:

  • l'andamento di un brano, a metà strada tra un andamento lento e uno veloce;
  • il movimento di un Concerto, di una Sonata o di una Sinfonia.
    Nel primo significato, la parola Andante è spesso seguita da altre espressioni: ...con motocon espressione, ecc.

Una sua variante è l'Andantino, generalmente - ma non sempre - un po' più mosso dell'andante.

L'audio propone inizio dell'Andante grazioso, dalla Sonata per pianoforte KV 331 di W. A. Mozart:

antifona

Il termine antifona indica un tipo di canto, derivato dalla tradizione liturgica ebraica e poi ampiamente diffuso nella liturgia cristiana, in cui gruppi di voci, o una voce solista e un coro, si alternano nel modello tipico del canto responsoriale.

L'audio propone l'antifona Regina coeli laetare, nell'interpretazione della Schola Gregoriana Mediolanensis, diretta da Giovanni Vianini:

antifonario

E' il libro che racchiude tutti i canti dell'ufficio liturgico.

Il primo Antifonario risale probabilmente a San Gregorio Magno.

appoggiatura

vedi abbellimenti

arabesque

L'arabesque è una composizione, molto diffusa in epoca romantica e nell'Impressionismo, dalle forme alquanto libere e dal profilo melodico decorativo e fantastico.

Scrissero Arabesques R. Schumann e C. Debussy.

L'audio propone il frammento iniziale l'Arabesque per pianoforte di C. Debussy:

archi

Con il termine generico di Archi si indicano tutti i cordofoni nei quali il suono è prodotto dalla vibrazione di una corda per sfregamento.

Sono archi, ad esempio, il violino, la viola, il violoncello, il contrabbasso.

Nell'orchestra sinfonica, la sezione degli archi - più numerosa rispetto a quella dei fiati e delle percussioni - comprende violini primi e secondi, viole, violoncelli e contrabbassi.

Nell'immagine, la sezione degli archi di una moderna orchestra sinfonica.

arco

L'arco è il dispositivo con il quale cordofoni come il violino, la viola, il violoncello e il contrabbasso provocano la vibrazione della corda e, quindi, producono il suono.

L'arco è formato da un'asta di legno sotto la quale sono tesi crini di cavallo: lo sfregamento della corda avviene proprio grazie a tali crini.

Il nome arco indica la forma originaria del dispositivo che, da un profilo arcuato, ha successivamente acquisito una forma più diritta, leggermente concava. Le due estremità dell'arco si chiamano punta (e. superiore) e tallone (e. inferiore), vicino all'"impugnatura". La lunghezza dell'arco varia a seconda degli strumenti cui è riferito: 75 cm per il violino, 74 per la viola, 72 per il violoncello, 65 per il contrabbasso.

aria

Con il termine aria si indica uno degli elementi fondamentali dell'opera. Rappresenta il momento melodico nel quale il cantante rivela le sue abilità tecniche ed interpretative. Esistono diverse tipologie di aria: l'aria brillante, l'aria di baule, l'aria di sortita, l'aria di bravura, ecc.

Ascoltiamo un frammento della famosissima aria Una furtiva lagrima, dall'Elisir d'amore di G. Donizetti nella splendida interpretazione di Luciano Pavarotti:

arioso

Molto simile all'aria, ma più libero dagli schemi strofici del testo.

armonia

Con il termine armonia si indica:

  • l'unione di più suoni in accordi;
  • la parte della musica che studia la formazione degli accordi.
    Gli antichi teorici consideravano l'armonia la parte più "razionale" della musica, per i tanti vincoli imposti dai rapporti, misurabili anche matematicamente, dei suoni tra loro. L'armonia veniva infatti considerata non ars (arte), ma scientia (scienza).

armonica a bocca

L'armonica a bocca è uno strumento formato da una scatola contenente diverse ance libere. Il suono è prodotto dall'esecutore che immette aria nello strumento; aspirando, produce suoni di altezza diversa.

Inventata nel 1821 da Christian Friedrich Ludwig Buschmann, un ragazzo tedesco di sedici anni, è molto usata nel repertorio popolare. Ennio Morricone l'ha impiegata in alcune delle sue meravigliose colonne sonore, come puoi ascoltare nel frammento audio proposto ("Il cuore nel pozzo" - 2005).

armonici, suoni

suoni armonici sono quei suoni generati dalla vibrazione insieme al suono fondamentale. Di intensità molto debole, i suoni armonici garantiscono la bellezza del suono e la sua varietà timbrica.

Il disegno mostra la serie degli armonici prodotti insieme al suono fondamentale. Il rapporto di distanza tra i suoni armonici della serie rimane identico indipendentemente dal suono fondamentale da cui sono stati generati.

armonium

L'armonium è uno strumento a tastiera, fornito di ance. L'aria viene spinta da due mantici azionati dall'esecutore per mezzo di pedali.

Diversi registri consentono di variare il timbro del suono, che somiglia a quello dell'organo.

arpa

L'arpa è un cordofono munito, nel modello attuale, di 47 corde di diversa lunghezza e di 7 pedali.

Le sue origini sono però antichissime: già Egizi ed Assiri utilizzavano strumenti simili, di dimensioni diverse e con un limitato numero di corde.

Troviamo pregiate composizioni di questo strumento ad opera di Ravel e Debussy.

L'immagine mostra il modello di arpa celtica, presente nella tradizione musicale irlandese:

arpeggio

Per arpeggio si intende il modo di suonare le note di un accordo in successione - come avviene tipicamente nell'arpa - e non simultaneamente.

Ascolta gli accordi indicati nella figura: nel primo caso, i suoni sono eseguiti simultaneamente; nel secondo, in arpeggio:

arrangiamento

L'arrangiamento consiste nell'elaborazione di una linea melodia, generalmente affidata ad uno strumento solista o alla voce, dando vita ad una partitura per un complesso strumentale, formato da pochi strumenti o da una intera orchestra.

ars antiqua

Con il termine ars antiqua si indica la musica prodotta nel periodo storico che va dall'anno 1000 fino al 1300 circa. Al centro di questa importante tradizione musicale troviamo la scuola di Notre Dame di Parigi, con i maestri Leoninus e Perotinus (nell'immagine).

L'audio propone il frammento iniziale di Viderunt omnes, dalla Messa di Notre-Dame di Perotinus:

ars nova

Con il termine ars nova si indica la musica prodotta nel XIV secolo. L'espressione deriva dal titolo del trattato Ars Nova del vescovo francese Philippe de Vitry (nell'immagine).

I centri europei in cui fiorì questa nuova espressione musicale furono principalmente la Francia e l'Italia. Nel nostro Paese, esponenti di primo piano dell'ars nova furono Marchetto da Padova, Gherardello da Firenze e Francesco Landini, sempre di Firenze, detto - a causa della sua grave menomazione - "il cieco degli organi".

Con l'ars nova furono introdotte nuove forme musicali, come il madrigale, la ballata, la caccia.

L'audio propone un frammento della ballata Ecco la primavera di F. Landini:

assolo

Il termine assolo indica un episodio solistico, in cui cioè uno strumento emerge, protagonista, sul complesso strumentale. Possiamo perciò avere un assolo di tromba, di flauto, di violino, ecc. L'assolo è molto frequente nel repertorio jazz, dove episodi solistici vengono proposti da singoli strumenti del complesso.

L'audio propone un assolo di tromba del leggendario Louis Armstrong:

atonalità

Il termine atonalità indica uno stile musicale sorto nel Novecento in cui la scrittura compositiva non segue più le regole dell'armonia tradizionale.

Anche se già Wagner, Debussy e Ravel avevano in qualche modo esteso i confini dell'armonia tradizionale verso combinazioni di suoni fino ad allora inedite, esponenti della musica atonale furono A. Schoenberg (nella foto), A. Berg e A. von Webern.

L'audio propone un frammento de Un sopravvissuto di Varsavia, brano per voce recitante, coro e orchestra, scritto nel 1947 da A. Schoenberg:

aulos

Per aulòs si intende uno strumento di origine greca, a fiato, somigliante più ad un oboe, anche se viene comunemente considerato un flauto.

Poteva essere semplice o doppio: in questo ultimo caso era costituito da due canne. L'esecutore soffiava nei tubi attraverso la "phorbeia", un dispositivo alquanto simile al boccaglio dei sommozzatori.

L'aulòs accompagnava la recitazione della poesia, perciò detta aulodìa.

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